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“TRADIZIONE, SERVIZIO PASTORALE, FORMAZIONE E MINISTERO PRESBITERALE”

Don Calogero Cerami e don Salvo Priola, rispettivamente direttore del Centro Madre del Buon Pastore per la formazione del clero direttore della Commissione presbiterale siciliana, presentano il 4° Convegno regionale dei presbiteri di Sicilia.

“I presbiteri delle Chiese di Sicilia possono vantare una tradizione convegnistica che ha permesso a tutti e ciascuno di fare esperienza di fraternità e di comunione”. Così ha esordito don Calogero Cerami, direttore del Centro regionale Madre del Buon Pastore per la formazione permanente del clero, presentando il 4° Convegno regionale dei presbiteri di Sicilia (Cefalù, 23 – 26 novembre 2015).
“È necessario guardare oltre il proprio campanile, oltre il proprio seminario, oltre il proprio presbiterio, oltre la propria diocesi. Se le nostre Chiese di Sicilia hanno camminato insieme, in sintonia con le indicazioni pastorali della Chiesa italiana – ha proseguito Cerami -, è perché hanno ascoltato lo Spirito e perché si sono lasciate guidare dal Buon Pastore. Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno di camminare sinodalmente per cercare vie nuove per la formazione in seminario e nel presbiterio. È necessario ripensare la formazione dei nostri seminari – ha proseguito – che non possono vivere isolatamente come in un’isola, ma devono interagire per pensare un presbiterio che non si sente ormai arrivato, ma in continua conversione”.
Richiamando il Papa che a Firenze ha ricordato che non bisogna aver paura del dialogo, il direttore del Centro Madre del Buon Pastore ha richiamato i sacerdoti delle diciotto diocesi di Sicilia: “È proprio il confronto e la critica che ci aiuta a preservare la teologia dal trasformarsi in ideologia. Il dialogo fraterno di questi giorni ci permetta di costruire insieme non muri o steccati, ma ponti che eliminino l’impossibilità a raggiungere l’altro e accorcino le distanze con chi ci appare assai lontano. Con i vescovi di Sicilia auspichiamo che “da questo evento di grazia […] possa scaturire una stagione di frutti abbondanti di santità e di comunione per i nostri presbitéri e attraverso di essi per il popolo di Dio”.
Ha parlato di servizio pastorale, di formazione e di ministero presbiterale, don Salvo Priola, direttore della Commissione presbiterale siciliana. Aprendo i lavori del 4° Convegno regionale dei presbiteri di Sicilia ha detto: “Avvertiamo l’urgenza di porre in essere scelte ecclesiali e pastorali più coraggiose e profetiche che lascino trasparire la forza rinnovatrice del Vangelo annunciato, in parole e opere, con la gioia di una sequela pronta alle rinunzie e ai sacrifici, pur di non oscurare, piuttosto di far risplendere, la bellezza della vita in Cristo. Crediamo che i nuovi documenti – ha aggiunto – più che con l’inchiostro, mi si consenta la metafora, dobbiamo poterli scrivere con il sangue, cioè con una credibilità personale e comunitaria che passa per la testimonianza, gioiosa e audace, del Regno di Dio in mezzo agli uomini”.
Facendo poi riferimento al tema scelto per la riflessione, e cioè “Ordinati al presbiterio per una Chiesa in uscita. A cinquant’anni dal Decreto conciliare Presbyterorum ordinis”, don Priola ha ricordato che “per grazia di Dio, e per eroico vissuto di tanti fratelli e sorelle nella fede, non sono mai mancati esempi belli e testimonianze luminose nel cielo stellato della storia della nostra amata terra. A volte molte nubi si sono addensate all’orizzonte oscurandone, momentaneamente, lo splendore e la bellezza, ma la loro testimonianza d’amore per Dio e l’umanità rimane indelebile. Ad essi  – ha concluso – vogliamo ispirarci, nel nostro impegno al servizio del popolo santo di Dio, con intelligenza e con cuore di presbiteri”. [01]
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