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Sessione primaverile 2014

Nei giorni 2-3 aprile 2014 la Conferenza Episcopale Siciliana ha svolto la sua Sessione primaverile a Caltanissetta, ospite di S. E. Mons. Mario Russotto. I lavori sono stati presieduti dal Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo.

Nei giorni 2-3 aprile 2014 la Conferenza Episcopale Siciliana ha svolto la sua Sessione primaverile a Caltanissetta, ospite di S. E. Mons. Mario Russotto. I lavori sono stati presieduti dal Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo.
 
In apertura il presidente ha rivolto il saluto al vescovo eletto di Piazza Armerina, S.E. Mons. Rosario Gisana che partecipa per la prima volta ai lavori della Conferenza Episcopale e che sarà ordinato vescovo sabato prossimo 5 aprile.
 
Il Cardinale ha illustrato ai vescovi alcuni dei temi affrontati nell’ultimo Consiglio Permanente della CEI, ed essi hanno condiviso in pieno le preoccupazioni espresse dal Consiglio permanente circa l’ideologia del “genere”. Sono state messe in risalto, la preoccupazione per le forzature che rischiano di colpire pesantemente la famiglia, l’associare in maniera indebita religione e omofobia, e la presentazione come pacifico l’assunto, circa l’indifferenza della diversità sessuale dei genitori per la crescita dei figli e la spinta verso il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso.
 
Nel presente frangente, le Diocesi siciliane insieme con le altre Chiese d’Italia sono particolarmente impegnate nella realizzazione di alcuni appuntamenti pastorali qualificanti il cammino ecclesiale.
 
• Il laboratorio nazionale “La Chiesa per la scuola”, tenutosi lo scorso anno, ha testimoniato l’interesse della Chiesa per la situazione e il compito della Scuola e della formazione professionale: interesse avvertito in maniera particolarmente vivo nel quadro del decennio pastorale dedicato all’educazione. In questo contesto di grande attenzione al mondo della Scuola, le Diocesi sono impegnate a preparare l’incontro della Scuola italiana con il Papa Francesco, che si terrà il prossimo 10 maggio a Roma, incontrando i giovani delle Scuole ed anche i Dirigenti scolastici, spronando tutti a prendere parte all’incontro con il Pontefice.
 
• E’ già stato avviato il cammino di preparazione in vista del V Convegno Ecclesiale Nazionale, che si svolgerà a Firenze nel 2015, sul tema dell’umanesimo incentrato su Gesù Cristo. Le Diocesi, le Facoltà Teologiche e le Aggregazioni laicali stanno lavorando per individuare esperienze particolarmente significative circa il tema del Convegno. Le esperienze proposte costituiranno la materia principale del Documento base che sarà preparato in vista del Convegno.
 
• “Nella precarietà la speranza”. Educare alla speranza in tempo di precarietà, le giovani generazioni nella ricerca del lavoro e nel progettare la famiglia. E’ il tema del Convegno nazionale promosso dalle Commissioni Episcopali CEI per il laicato, la famiglia e i giovani, i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace, che si terrà a Salerno dal 24 al 26 ottobre 2014. Una occasione, il Convegno, in cui portare strumenti ed esperienze per offrire riflessioni e prospettive a questo problema che tanto colpisce ed affligge le nostre famiglie e impedisce un autentico sviluppo umano del nostro Paese. Le Chiese locali sono così chiamate a riflettere e stimolare il laicato perché assuma la corresponsabilità di sostenere le giovani generazioni alle prese con le difficoltà riguardanti il lavoro e il progettare le loro famiglie.
 
Prospettive di lavoro per le Chiese di Sicilia. I vescovi, con riferimento al Convegno degli Organismi pastorali regionali, tenutosi lo scorso 18-21 novembre 2013, al quale hanno preso parte i direttori e i responsabili degli uffici diocesani insieme con i direttori regionali, si sono confrontati circa il prosieguo del cammino pastorale da attuare in Sicilia.
Essi, dopo aver ascoltato la relazione del Presidente della Segreteria Pastorale della Conferenza Episcopale Siciliana, Mons. Carmelo Cuttitta, hanno auspicato una rinnovata assunzione di responsabilità da parte delle Chiese di Sicilia, nella prassi ordinaria, su tre piani. Il primo è quello della sinodalità, il lavorare insieme, pur nel rispetto delle legittime autonomie. Il secondo è quello dell’annuncio, inteso come esodo, ossia la capacità di uscire, per andare incontro al mondo che spesso vive ormai una esperienza parallela, in cui il Vangelo non riesce più a penetrare. Il terzo è quello della profezia delle comunità cristiane che devono essere portatrici di speranza nel nostro tempo e nel nostro territorio.
Il tema comune che i vescovi hanno identificato per il quinquennio di lavoro degli Organismi pastorali è legato fortemente alla Famiglia, alla sua essenza esodale, contestualizzata nel nostro tempo, sociologicamente individualizzabile dal concetto e dalla realtà della crisi. Pertanto, essi hanno ritenuto opportuno puntare l’attenzione e canalizzare il lavoro degli uffici pastorali regionali sul tema: “L’esodo della Famiglia nel tempo della crisi”. La scelta si inquadra molto bene nel contesto degli Orientamento pastorali dei vescovi italiani per il decennio in corso: “Educare alla vita buona del Vangelo” e con il lavoro intrapreso per la preparazione del Sinodo dei Vescovi sul tema: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”.
 
Incontro con i Rettori dei Seminari. I Vescovi hanno incontrato i Rettori dei Seminari delle 18 diocesi dell’Isola. Un confronto mosso dalla comune preoccupazione di formare presbiteri capaci di saper leggere la realtà ecclesiale e sociale, ma soprattutto capaci di tradurre in modelli concreti gli insegnamenti del Concilio Vaticano II. Il presbitero – è stato detto -, chiamato a essere immagine viva di Gesù Cristo capo e pastore della Chiesa, deve cercare di riflettere in sé, nella misura del possibile, quella perfezione umana che risplende nel Figlio di Dio fatto uomo e che traspare con singolare efficacia nei suoi atteggiamenti verso gli altri. È necessaria pertanto una maturazione umana personale. La formazione alla fede e al ministero procedono infatti di pari passo allo sforzo di maturazione umana. La priorità, hanno convenuto Vescovi e Rettori, deve essere data alla formazione alla fede. Infatti insieme alla formazione teologica è necessario un continuo approfondimento personale dei documenti della fede nella celebrazione liturgica e nella preghiera personale, nello studio e nella riflessione, negli incontri formativi comunitari e nel dialogo personale con gli educatori.
 
I Rettori, dopo aver fornito i dati riguardanti il numero dei seminaristi di Sicilia, che si attestano intorno ai 230, e la situazione dei diversi seminari, hanno presentato ai vescovi le difficoltà che incontrano oggi i candidati al presbiterato a seguito dell’adeguamento degli studi in corso nella Facoltà Teologica, secondo quanto stabilito dal cosiddetto “Processo di Bologna” cui ha aderito anche la S. Sede. A seguito di tale intesa è in corso un adeguamento degli studi teologici agli standard delle Università europee che naturalmente comporta dei cambiamenti nei metodi, nell’utilizzo del tempo per lo studio e nelle modalità di approccio relativo all’apprendimento del sapere filosofico e teologico considerata, tra l’altro, la provenienza di giovani da istituti scolastici non umanistici, si comprende come il piano di studi presenti ovvie difficoltà. È stata inoltre evidenziata la difficoltà che scaturisce dalla mutata capacità di apprendimento, fondata oggi molto sulla comunicazione visiva, mentre i metodi accademici si basano ancora sulle lezioni frontali e sulla verifica finale attraverso gli esami.
Tra le proposte emerse, l’opportunità di una attuazione graduale della riforma; una più adeguata formazione del corpo docente alla riforma; una ridistribuzione del percorso di studi; l’integrazione degli aspetti formativi tra Facoltà e Seminari con il relativo riconoscimento di corsi e crediti promossi dai Seminari; l’istituzione di un anno dedicato interamente al tirocinio pastorale.
 
Caltanissetta, 3 aprile 2014.
 
 
 

 
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