PALERMO: “IL 10,4 PER CENTO DEGLI IMMIGRATI SBARCATI SONO DONNE, CRESCONO MALATTIE SOCIALI”
In tre anni le donne migranti arrivate in Sicilia sono state circa 4.300. Nel 2013 hanno rappresentato quasi il 10,4 per cento delle persone sbarcate. E’ questo uno dei dati emersi dal dossier presentato in occasione del convegno “Accoglienza donna. La salute nell’immigrazione femminile” che si è svolto lo scorso 8 marzo presso la sede Caritas di Palermo e promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e dalla Caritas diocesana di Palermo in collaborazione con Zambon Italia.
Hanno preso parte all’iniziativa, tra gli altri, Giacomo Rondello, delegato della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, don Sergio Mattaliano, direttore della Caritas diocesana di Palermo, Antonino Candela, commissario straordinario Asp, Mario Affronti, presidente del Simm.
“In Sicilia – come si evidenzia dal dossier – sono presenti nel 2014 un totale di 68 enti partecipanti alla Rete del Banco Farmaceutico. Di questi 20 sono a Palermo e provincia. Queste realtà caritative sostengono complessivamente 26.183 persone, di cui 13.276 a Palermo. Sono tutte persone che non hanno la possibilità di acquistare i medicinali. La maggioranza degli utenti sono di nazionalità italiana (72,8% nella regione). Nel Capoluogo siciliano, però, l’incidenza degli stranieri è leggermente superiore (30,4%) benché in diminuzione rispetto al 2013. Complessivamente le donne aiutate dagli enti caritativi sono 12.745, pari al 48,4% del totale degli utenti. Le donne straniere tendono ad essere più giovani, e una su quattro è minorenne”.
La ricerca Banco Farmaceutioco – Caritas Palermo mette in evidenza come a Palermo le donne aiutate dagli enti caritativi sono 5.808, pari al 43,7% del totale degli utenti. In generale si tratta di donne più giovani: è minorenne una su quattro tra le italiane e quasi una su tre tra le straniere. A Palermo però si registra anche la maggior diffusione di utenza tra le donne anziane (over 65 anni) italiane: sono infatti 1.210, pari al 37,3% dell’utenza degli enti del capoluogo
Particolare attenzione da parte del dossier alle malattie. Infatti, nonostante l’età media inferiore, gli utenti con malattie croniche sono molto più elevati a Palermo (29,6%) rispetto alla media siciliana (17,1%). Le donne immigrate che arrivano in Sicilia sono affette spesso dalle patologie più consuete, ma ci sono anche molti casi di diabete, ipertensione e malattie metaboliche. Vi è poi un problema rilevante che riguarda la prevenzione dei comuni disturbi ginecologici (infezioni batteriche e cistiti). Un altro elemento importante è che gli ambulatori delle strutture assistenziali si trovano spesso ad affrontare anche malattie del “disagio sociale” come ad esempio la tubercolosi o la depressione.
“Il tema immigrazione è una vera e propria emergenza sociale alla quale è difficile dare sempre una risposta adeguata – ha detto don Sergio Mattaliano, direttore della Caritas diocesana di Palermo -, per questo occorre fare rete per potere offrire una speranza concreta a tanta gente che arriva in Sicilia in cerca di un nuovo futuro”.
“La Fondazione Banco Farmaceutico – ha spiegato Giacomo Rondello, delegato per Palermo – è impegnata in prima linea insieme alla Caritas per il contrasto alla povertà sanitaria e per garantire le giuste cure a chi non può permetterselo. Per questo la donazione della Zambon di medicinali per le donne immigrate è un segno importante di come attraverso la solidarietà si possa dare una risposta concreta alle nuove emergenze sociali”
“E’ fondamentale in un momento di crisi – ha detto Antonino Candela, commissario straordinario dell’Asp – che le istituzioni pubbliche e la società civile lavorino insieme per il bene comune. In particolare per dare sempre maggiori e tempestive risposte al disagio sociale. La tragica vicenda di Lampedusa indica la necessità di un impegno di tutti che metta in campo risorse ed energie in grado di fronteggiare una emergenza che purtroppo, come i dati presentati oggi dimostrano, è sempre in aumento”.
Condividi