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PALERMO. 10 ANNI DEL MUSEO DIOCESANO: QUATTRO GIORNI DI FESTA

In occasione dei 10 anni dalla riapertura del Museo Diocesano di Palermo (il primo giugno 2004), il Museo diocesano di Palermo apre le sue porte anche lunedì 2 giugno (Festa della Repubblica), usuale giorno di riposo settimanale, ed organizza, dalle 9.30 alle 13.30, alcune iniziative, curate da Pierfrancesco Palazzotto, vicedirettore del Mudipa.

Cade proprio in questi giorni anche il riconoscimento di Tripadvisor che ha conferito il Certificato di Eccellenza 2014 al Mudipa che dimostra il nostro impegno e il fondamentale riscontro positivo da parte del pubblico con le sue recensioni.

Venerdì 30 maggio alle ore 18.00 (Sala Borremans): presentazione del “restauro dell’antenato Filippo”.

Un progetto degli Amici dei Musei Siciliani, con la Fondazione Sambuca e il Fondo Anna Maria e Paolo Falcone, che vede il restauro del ritratto del Cardinale Filippo Lopez y Royo di Taurisano (Monteroni di Lecce 1728-Napoli 1811), Arcivescovo di Palermo e Monreale (1793-1802)  e Presidente e Governatore di Sicilia (1795-1798), facente parte delle collezioni museali, operato dalla discendente Flaminia Lopez y Royo di Taurisano.

La tela rimarrà in mostra dal 31 maggio al 14 settembre 2014 nella medesima sala Borremans, per poi essere esposta permanentemente nella sala Gialla, nell’ambito del nuovo allestimento curato da Pierfrancesco Palazzotto.

Sabato 31 maggio, domenica 1 giugno e, eccezionalmente, lunedì 2 giugno 2014: il Mudipa mette in mostra 3 cardini della sua azione in questi dieci anni: la valorizzazione delle collezioni, il restauro e la didattica, con biglietto scontato per tutti (3 euro).

A grande richiesta, oltre alle 10 sale della collezione permanente e le 10 sale del piano nobile, riaprono al pubblico straordinariamente, solo il 31 maggio e l’1 e 2 giugno, anche la Sala Verde e il Salone Filangieri, spazi privati ad uso dell’Arcivescovo per riunioni e udienze.

La Sala Verde è un ambiente dipinto sulla volta con lo stemma dell’Arcivescovo Giovan Battista Naselli (1853-1870), come le sale Gialla e Azzurra facenti parte del percorso museale, ed è corredato da opere di altissima qualità, come la grande tela di Giacinto Calandrucci con la Madonna Rifugio dei Peccatori pentiti (1707), proveniente dall’oratorio eponimo e restaurata nel 2004, un’Orazione nell’orto di pittore fiammingo su tavola (XVI secolo), un grande bancone di congregazione della seconda metà del XVII secolo e un vero capolavoro: un grandissimo Crocifisso d’avorio su croce di rame dorato e ametista della metà del XVIII secolo.

Il Salone Filangieri fu voluto dall’Arcivescovo Serafino Filangieri (1762-1776), e rimane l’unico esempio di come dovevano essere stati concepiti tutti gli ambienti del piano nobile del Palazzo Arcivescovile nella seconda metà del Settecento, con affreschi a tromp l’oeil sia sulla volta che sulle pareti; sfondati architettonici rococò degni di una residenza aristocratica di gran lignaggio.

L’autore è stato riconosciuto nel pittore romano Gaspare Fumagalli, artefice di una gran quantità di affreschi del medesimo tenore, tra gli altri, a villa Niscemi, a villa Resuttano, a villa Spina e nel famoso salone che porta il suo nome nell’oratorio dei Bianchi, sempre di Palermo.

Qui i dipinti sono declinati verso il sacro per la presenza di allegorie di virtù Cardinali, come la Prudenza, la Fortezza, la Temperanza, la Costanza, e Teologali, come la Fede, la Speranza e la Carità.

Arredano il fastoso salone, tra le altre cose, una coppia di imponenti console romane a motivi neorococò, una console siciliana barocca con un preziosissimo piano in diaspro agatato e il bancone dei governatori della compagnia di S. Stefano protomartire (fine del XVII secolo) proveniente dall’oratorio eponimo.

Per quanto riguarda il restauro, sabato 31 maggio dalle ore 10 alle 18, saranno proposte “11 tappe per 11 restauri”. [01]

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