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“MISE…RICODIAMOCI”: IL GIUBILEO DEI GUANELLIANI

La fatica di un cammino e l’impegno di una vera conversione, la letizia di un incontro nel segno di don Guanella e la gioia grande del riscoprirsi sempre e più amati dal Signore. E ancora preghiera, perdono, confronto e nuovi gesti di responsabilità verso la comunità. Sono questi gli ingredienti della giornata giubilare vissuta dai giovani e dalle famiglie guanelliane di Sicilia lo scorso 28 febbraio. È sul tema “Mise… ricordiamoci” che, nella parrocchia Madonna della Provvidenza, ad Agrigento, si è svolto l’incontro zonale che ha riunito la comunità agrigentina e quella di Messina.
La riflessione degli adulti è stata introdotta da don Aldo Mosca e guidata da Valerio Landri, direttore della Caritas diocesana agrigentina. “Per carisma e per vocazione, voi guanelliani conoscete bene la misericordia – ha detto – e la praticate da sempre nei confronti dei più deboli, degli ultimi, di anziani e bambini. Ultima risposta che, a nome dei Servi della carità e della Chiesa tutta, avete dato alla domanda di pietà e di carità che la fede ci pone – ha proseguito Landri – è stata attraverso la parrocchia agrigentina del Don Guanella: i cancelli dell’oratorio, per diverse volte, si sono aperti per dare aiuto, per dare “pane e Signore” ai migranti di passaggio. Cancelli che sono diventati Porta Santa verso il cuore di Dio”. L’esperienza di prima accoglienza vissuta ad Agrigento è diventata occasione di confronto tra le diverse esperienze vissute dalle due comunità guanelliane: un dibattito vivace e fecondo che è servito a riconoscersi parte di una stessa unica famiglia. 
I giovani dell’M2G, intanto, sono stati accompagnati da don Giovanni Amico e da Enzo Martorella lungo un percorso non soltanto meditativo, ma che “ha inteso dare indicazioni concrete su come vivere le opere di misericordia nella vita e nella quotidianità siciliana”. Su dei biglietti colorati hanno trovato spazio i pensieri e gli impegni che l’M2G ha assunto in questo Anno Santo della Misericordia. Gli stessi sono stati poi condivisi con le famiglie, diventando quasi un promemoria di ciò che viene richiesto ad ognuno per essere “perfetti come il Padre”.
Nel pomeriggio il pellegrinaggio dalle forti connotazioni mariane: dalla parrocchia della Madonna delle Provvidenza, giovani e famiglie, in preghiera, hanno raggiunto la chiesa intitolata all’Immacolata e, infine, Santa Maria dei Greci. Qui, tra i reperti archeologici che uniscono le vestigia pagane della Città dei Templi e i segni della prima religiosità cristiana destinata a diventare fede, il passaggio dalla Porta Santa e la celebrazione eucaristica presieduta da don Nico Rutigliano.”Questo anno di Grazia – ha detto il sacerdote messinese – è un’occasione in più di conversione: non si tratta di indossare un abito nuovo, ma di rinnovare il cuore per trasformare i gesti di carità in uno stile di vita duraturo”. [01]
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