MAZARA DEL VALLO. “SIGNUM CRUCIS, ARBOR VITAE”
Giovedì 10 aprile alle ore 17, presso la chiesa di San Calcedonio (o del Purgatorio) in piazza Immacolata a Mazara del Vallo ha preso prende il via “Signum crucis, arbor vitae”, ovvero itinerari di arte, fede e storia al Museo diocesano di Mazara del Vallo e nel territorio belicino. Un insieme di incontri che si protrarranno sino al 30 giugno. La manifestazione si concentra sulla rappresentazione del Crocifisso in alcune significative opere d’arte del territorio diocesano. Il tema salvifico della Croce è ben esemplificato dalle complesse e diversificate simbologie sviluppate nell’iconografia siciliana, espressione fedele delle fonti scritturistiche e patristiche, del pensiero teologico e del contesto storico. Le opere selezionate per la mostra propongono un percorso simbolico che lascia emergere caratteri e peculiarità dell’arte siciliana, i suoi rapporti con l’area mediterranea, le sue scelte stilistiche.
MUSEO DIFFUSO
L’evento propone anche una serie di itinerari sul territorio diocesano, mettendo in relazione siti, monumenti, opere e creando, attraverso un percorso di “museo diffuso”, una virtuale continuità che potrà valorizzare realtà appartate, poco note e fuori dai tours più consueti e, nello stesso tempo, creare i presupposti per una rete museale territoriale relativa all’arte sacra ed al turismo religioso.
PARTNERS
La manifestazione coinvolge anche la “Rete Museale e Naturale Belicina – Sistema Museale e Paesaggistico Territoriale Integrato nell’area della Valle del Belice”, che affianca culturalmente l’iniziativa con il suo presidente Enzo Fiammetta, direttore anche del Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, ente prestatore di due ceroplastiche in mostra e il direttore Giuseppe Salluzzo.
LE OPERE IN MOSTRA
Alcune opere saranno per la prima volta in mostra. È il caso del venerato Crocifisso di Castelvetrano (sec. XVI-XVII), il cui breve prestito (tornerà in sede il 29 aprile) è avvenuto grazie alla disponibilità di fra Salvatore Zagone e tutta la Comunità cappuccina. Ma anche lo straordinario paliotto settecentesco dal Monastero di clausura di San Michele e il calice con i simboli della Passione da Santa Margherita Belice (sec. XVIII), eccezionalmente uscito dalla Chiesa Madre per concessione di don Filippo Barbera e della Diocesi di Agrigento.
GLI INCONTRI
Nel contesto culturale della manifestazione, è stato programmato, infatti, un ciclo di incontri sulle tematiche relative al rapporto tra arte, fede, storia e cultura, alla relazione tra simboli teologici e tradizioni popolari, ai caratteri propri della rappresentazione della Croce e dell’evento di salvezza in Sicilia, con particolare attenzione alle opere d’arte presenti nella diocesi di Mazara.
A tutti coloro che avranno seguito (e documentato con firma nell’apposito registro) il ciclo delle conferenze itineranti, verrà rilasciato un attestato. [01]
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