AGRIGENTO. SALVARE LA CATTEDRALE? È UN “WALK IN PROGRESS”
Queste riflessioni hanno suscitato l’idea di realizzare un’opera rappresentante una moltitudine di persone che possa animare, con la propria stabile presenza, beni comuni di valore storico-artistico trascurati o abbandonati. L’immagine della scarpa diventa allora metafora dell’individuo che vuole mettersi in movimento per amore del proprio territorio.
“L’obiettivo che ci prefiggiamo – dicono gli ideatori di “Walkin progress”- è combattere l’indifferenza, smuovere le coscienze, al fine di diffondere tra tutti i cittadini una sensibilità attiva intorno alle problematiche che interessano la città in cui vivono”.
Così l’opera d’arte diventa mezzo per favorire la nascita di uno stabile processo virtuoso di amore per la propria terra. “Non resta dunque che mettersi in cammino – continuano – Walk! In progress, per l’appunto”.
L’idea si concretizza ad Agrigento, in favore della Cattedrale. “Perché dunque abbiamo concentrato la nostra attenzione su di essa? Semplice: si tratta – spiegano – di un gioiello secolare che rischia di crollare a causa del cedimento del costone su cui essa insiste. Se dovesse concretizzarsi il peggio, non parlando delle molte vite che potrebbero essere colpite, si perderebbe un preziosissimo monumento. Una comunità è fondata solidamente soltanto se ed in quanto tenda alla promozione della persona e del bene comune. Qualunque centro storico in stato di abbandono lede in modo grave ed intollerabile il diritto di ogni cittadino a vivere in un ambiente umano. Agrigento negli ultimi anni è stata afflitta da molteplici crolli di case, strade, muri, accompagnati inizialmente da proteste, poi scemate nel silenzio”.
L’opera concreta di “Walk in progress” consisterà in un numero approssimativo di circa 400 scarpe installate stabilmente sulla scalinata della Cattedrale. Le prime 100 posizionate in occasione della Festa della dedicazione della Cattedrale, sabato 6 settembre. Si tratterà di pezzi unici in gesso realizzati a mano e caratterizzati da decorazioni che rispecchiano la “multiformità” dell’essere umano.
I costi dell’intervento artistico sono interamente coperti dall’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici e dell’Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Agrigento, anche se è possibile “finanziare” l’opera e addirittura portarsene un “pezzo” a casa. All’iniziativa ha aderito anche il noto attore Gianfranco Jannuzzo, di orgine agrigentina. [01]
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