6-8 novembre 2025
Insegnamento della Religione cattolica
“UN FUTURO CONDIVISO CHE NASCE DA RADICI COMUNI”: LA CORRESPONSABILITÀ DELL’IRC NEL DIALOGO MEDITERRANEO
“Per formare bisogna formarsi e queste giornate servono a questo: sono ricche non solo per i contenuti ma anche per la modalità con cui svolgiamo questi momenti porterà un contributo serio alle nostre chiese locali”. Così mons. Giuseppe Schillaci, vescovo di Nicosia e delegato della Conferenza episcopale siciliana per l’Insegnamento della Religione cattolica (IRC), sul XXII Corso di aggiornamento regionale per insegnanti di religione in corso di svolgimento a Capo d’Orlando (ME). Un appuntamento che riunisce i formatori di tutte le diocesi i quali condivideranno quanto maturato con tutti quanti gli insegnanti di religione cattolica dell’Isola, diocesi per diocesi.
Il tema di riflessione è “Radici comuni, futuro condiviso: relazioni perdute, relazioni da ritrovare. Il contributo dell’IRC per una corresponsabilità del dialogo interreligioso nel Mediterraneo”. “Un tema necessario – dice Barbara Condorelli, direttrice del Coordinamento regionale per l’IRC – in classi sempre più plurali, sempre più multiculturali, anche in Sicilia“.
Organizzato dall’IRC della Conferenza Episcopale Siciliana, in convenzione con la Facoltà Teologica di Sicilia e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la tre giorni propone lavori di approfondimento teologico, sociologico e didattico attraverso relazioni, interventi e lavori laboratoriali.
Don Vito Impellizzeri, Preside della Facoltà teologica di Sicilia, è intervenuto su “Umanesimo e migrazioni nel Mediterraneo. Fratelli tutti e il dialogo interreligioso“ evidenziando che “la scuola è un buon luogo di mediazione culturale dove si possono avviare dei processi dialogo di inclusività e ospitalità” soprattutto in un Paese come il nostro, dove “i valori della Costituzione e i valori del Vangelo si richiamano vicendevolmente e si ricollegano alla concretezza della vita”.
Anna Staropoli, docente di Antropologia culturale e sociologia delle religioni presso l’ISSR della Facoltà teologica di Sicilia, ha proposto un “Vocabolario mediterraneo” che ha dato poi avvio a tutta una serie di laboratori tutti dedicati alle parole e alla necessità di risignificarle.
Roberta Di Rosa, docente di Sociologia presso l’Università degli Studi di Palermo, per la quale “un linguaggio sempre più rispettoso e sempre più attento alla diversità è una delle più grandi esigenze di questo momento”, ed è per questo che “dobbiamo tutti imparare ad avere attenzione all’unicità dell’altro per ritrovare la mutualità dell’incontro, la reciprocità, il riconoscimento della propria appartenenza come una ricchezza senza ovviamente negare le differenze, le criticità, quello che ci potrebbe tenere lontano”.
I lavori si concluderanno domani con una tavola rotonda che prevede le testimonianze di don Stefano Nastasi, rettore del seminario diocesano di Agrigento e già parroco a Lampedusa, su “Mare Nostrum: Sbarchi di Umanità” e di Kheit Abdelhafid, Imam di Catania, su “Le corresponsabilità del dialogo per scommettere su intercultura e interreligione“, moderati del teologo e scrittore agrigentino Alfonso Cacciatore.
Nel corso dell’incontro, Ernesto Diaco, responsabile nazionale IRC, curerà la presentazione del progetto “Schede per conoscere l’Ebraismo” realizzato dal Servizio nazionale IRC della CEI e dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane.














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