24 ottobre 2025
Cammino sinodale
LE CHIESE DI SICILIA ALLA TERZA ASSEMBLEA SINODALE DELLE CHIESE D’ITALIA
Sono 58 i delegati diocesani, accompagnati da due delegati regionali e dal vescovo mons. Cesare Di Pietro, ausiliare di Messina, ai quali le diciotto diocesi dell’Isola hanno affidato di essere voce della Sicilia all’interno del cammino sinodale nazionale. E saranno loro che da oggi e fino a domenica 26 ottobre, a Roma, parteciperanno alla terza assemblea sinodale delle Chiese in Italia. E ci sarà anche mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, il quale è anche componente della Presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale.
Obiettivo dell’appuntamento è quello di approvare il documento che guiderà il cammino comune delle comunità ecclesiali nei prossimi anni.
Il lavoro preparatorio all’Assemblea è stato frutto di un percorso coinvolgente: ha visto le comunità parrocchiali di tutte le diciotto diocesi isolane partecipare attivamente al cammino sinodale con incontri e verifiche sul documento finale. L’ultimo nella sede della Cesi, ha visto la partecipazione congiunta dei delegati e dei vescovi insieme.
“Ci siamo confrontati sull’ultima stesura del documento – dice mons. Di Pietro – e insieme ne abbiamo constatato punti di forza, individuato le idee guida, le linee portanti e, anche, gli eventuali emendamenti lievi da apportare al testo che è, comunque, il punto di convergenza di un lungo cammino sinodale vissuto insieme come comunità ecclesiali locali della nostra Sicilia e di tutta l’Italia. Il documento mette in luce i punti di forza delle Chiese di Sicilia – aggiunge –, come il calore, l’accoglienza, l’apertura e l’inclusività, che rappresentano la testimonianza dell’ospitalità che da sempre caratterizza l’Isola, crocevia di civiltà e storia. La ricchezza di beni culturali, artistici e naturalistici della regione viene riconosciuta come una risorsa potente per trasmettere fede alle nuove generazioni“.
Non mancano le sfide: il documento mette in evidenza anche le ferite del territorio, come la fuga dei giovani, lo spopolamento delle aree interne, le difficoltà economiche e amministrative, e l’aumento di problematiche sociali tra i giovanissimi, come l’abuso di droghe e alcool. E non manca la speranza: “La Chiesa – conclude mons. Di Pietro – vuole contribuire al riscatto morale, sociale ed ecclesiale della Sicilia, portando speranza e rinnovamento“.














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