Pubblicato il

28 luglio 2025

Mazara del Vallo

APPELLO PER SOSTENERE A MARSALA IL NASCENTE “CENTRO DI ASCOLTO CONTRO LE DIPENDENZE PATOLOGICHE”

APPELLO PER SOSTENERE A MARSALA IL NASCENTE “CENTRO DI ASCOLTO CONTRO LE DIPENDENZE PATOLOGICHE”
Foto dalla Diocesi di Mazara del Vallo

Nella mattinata di mercoledì 23 luglio 2025, il Comune di Marsala ha consegnato all’Opera Mons. Gioacchino Di Leo ODV l’immobile confiscato alla criminalità organizzata sito nella via Bue Morto di Marsala per farne un Centro di ascolto contro le dipendenze patologiche che sarà intitolato alla memoria di don Vincenzo Sorce, “prete siciliano che ha dedicato la vita agli ultimi, all’accoglienza di tanti giovani in difficoltà nonché alla formazione scientifica, sociale caritativa“.
Il Centro di ascolto vuole essere un “punto di riferimento” di informazione e di sostegno per le famiglie e per i giovani – in costante collaborazione con i competenti servizi pubblici, a cominciare dal “Servizio Dipendenze” – per evitare che tanti giovani cadono nel tunnel delle droghe e delle altre dipendenze patologiche, per offrire le indispensabili conoscenze per non prendere decisioni e scelte affrettate e negative, per indicare gli appositi servizi pubblici e le realtà associative che operano nel campo della riabilitazione socio-sanitaria e per dare infine la possibilità di occasioni di socializzazione positiva e di incontri formativi.

Per don Francesco Fiorino, del CdA dell’Opera Mons. Gioacchino Di Leo ODV,  il Centro di ascolto ha bisogno di “collaborazione e anche un generoso sostegno economico per le iniziative che si svolgeranno, oltre che per il risanamento dei locali dell’immobile confiscato che negli ultimi anni è stato vandalizzato, privato dell’impianto elettrico e di alcuni infissi”.
Da qui un appello rivolto alle cittadine e ai cittadini di Marsala, ai rappresentanti delle istituzioni pubbliche, dei partiti e movimenti politici, ai responsabili delle organizzazioni che rappresentano i lavoratori, ai responsabili di aziende ed esercizi commerciali, ai responsabili degli istituti di credito, ai responsabili degli enti e delle organizzazioni sociali e di solidarietà e a quanti si battono per una società inclusiva e più giusta: “Invitiamo tutti coloro che credono nella solidarietà fattiva, nella cittadinanza attiva e responsabile, nel riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia, di venirci incontro dando il loro contributo possibile. Siamo convinti – si legge nell’appello – che il valore sociale, economico e simbolico di queste azioni consente davvero di costruire una società libera dalle mafie e che si riappropri dei beni che esse hanno sottratto alla collettività“.

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