Ufficio regionale per i Giovani
GLI ADOLESCENTI ABBRACCIANO IL PAPA: IN 800 DALLA SICILIA
Nel pomeriggio di Pasquetta, in piazza San Pietro, 80mila ragazzi hanno abbracciato papa Francesco, di questi circa 800 i siciliani arrivati dalle diciotto diocesi dell’Isola.
“Voi non avete l’esperienza dei grandi ma avete qualcosa che i grandi alle volte hanno perduto, voi avete il fiuto della verità” ha detto loro il Papa, che, indicando di fatto la risposta da dare all’invito di Gesù scelto come slogan per l’incontro: “#Seguimi”, ha aggiunto: “Vi auguro di avere il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro“.
(Foto dai social della pagine diocesane)
Il grande incontro con papa Francesco è stata una grande festa. Un momento speciale che nel cui programma a spiccare è la presenza del cantante Blanco, vincitore dell’ultimo Sanremo. A presentare l’evento Andrea Delogu assieme a Gabriele Vagnato, la cui allegria ha emozionato e divertito i ragazzi. Con loro sul palco anche Giovanni Scifoni, Michele La Ginestra e il giovane cantante Matteo Romano. Hanno emozionato tutti, inoltre, i racconti dell’esperienza della comunità di Nembro, particolarmente segnata dalle conseguenze del Covid-19 nella prima fase della pandemia.
Dopo la festa, la Veglia: l’arrivo del Papa che è passato in mezzo ai giovani pellegrini, quasi a volerli salutare uno a uno, inclusi i tantissimi che hanno dovuto fermarsi in via della Conciliazione e seguire tutto dai maxischermi.
L’importanza del momento è stata ben riassunta nelle parole del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che ha salutato a nome dei presenti e di tutta l’Italia il Pontefice, ricordando le difficoltà vissute durate il lungo periodo della pandemia. “Hanno bisogno della parola di un Padre, la sua, che annunci loro che il Signore Gesù può farci vivere ancora una volta l’esperienza gioiosa della Risurrezione”, ha detto. “Io mi sento di ringraziarli questi ragazzi: un vecchio di ottant’anni come me, davanti a uno spettacolo del genere non può che commuoversi. Mi permetto di sognare anche per le Chiese che sono in Italia. Abbiamo tanti difetti, Santo Padre, e il cammino è lungo e faticoso. Ma il nostro è un popolo buono, che non ha mai del tutto abbandonato le sue radici cristiane. Chissà che questi ragazzi, oggi, ci aiutino davvero a riprendere le fila del Vangelo, dentro questa storia”.
Durante il canto iniziale un gruppo di adolescenti accompagnato da un diacono ha portato in processione il cero pasquale, l’Evangelario, e un pane cotto dalla comunità di adolescenti di Villa San Francesco di Facen di Pedavena (Belluno).
Al centro della veglia di preghiera e riflessione assieme al Papa, poi, c’è il brano evangelico tratto dal ventunesimo capitolo di Giovanni, con l’incontro dei discepoli con Gesù sul lago di Tiberiade dopo la risurrezione. Un brano che termina proprio con il dialogo tra Cristo e Pietro e l’invito di Gesù “Seguimi”.
Il racconto di Giovanni 21 è al centro della “lectio”, la forma più antica di meditazione collettiva appartenente alla tradizione della Chiesa, ma con una formula rivista e rinnovata. La lettura di questo passaggio evangelico, infatti, è affidata alla testimonianza personale di quattro ragazzi: Alice, Samuele, Sofia e un altro Samuele.
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