17 novembre 2019

Catania

I FRAGILI AL PRANZO DI SANTA ELISABETTA NELLA CHIESA DEI FRANCESCANI

Sarà una parrocchia a farsi mensa per accogliere chi vive in condizioni di indigenza. La celebrazione della terza “Giornata Mondiale dei Poveri”, istituita da Papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia del 2016, si terrà, come da tradizione, al Santuario S. Francesco d’Assisi all’Immacolata, in piazza San Francesco d’Assisi.

Per celebrarla, domenica 17 novembre, sarà servito il “Pranzo di S. Elisabetta”: a partire dalle ore 13, centinaia di bisognosi potranno beneficiare della mensa allestita all’interno della Chiesa dai volontari dell’Ordine Francescano Secolare. Prima del pranzo ci sarà la benedizione dell’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, ed è previsto anche l’intervento del sindaco Salvatore Pogliese.

L’evento rientra nell’ambito delle iniziative dell’Arcidiocesi di Catania, organizzate dall’Ordine Francescano Secolare, dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali di Catania, in collaborazione con la Caritas Diocesana di Catania e l’Istituto Tecnico Industriale “S. Cannizzaro”. Gode anche del patrocinio gratuito del Comune di Catania.

Il “Pranzo di S. Elisabetta”, giunto alla nona edizione e celebrato nel giorno della memoria liturgica di S. Elisabetta d’Ungheria, Patrona dell’OFS, è strattamente accompagnato dalla preghiera: la veglia del giorno prima, alle ore 19.30, e la messa domenicale alle 11.

Per l’occasione è promossa anche una raccolta di generi alimentari a lunga scadenza, che saranno destinati alle due mense della Caritas Diocesana – “Help Center” della Stazione Centrale e “Beato Dusmet” di Librino.

“La terza giornata mondiale dei poveri è stata dedicata da Papa Francesco al tema “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”. Nel testo del Messaggio del Santo Padre, che è stato diffuso il 13 giugno scorso – spiega una nota spampa della Caritas diocesana di Catania -, ci sono due grandi temi di riferimento: la descrizione delle nuove forme di povertà che ogni giorno sono sotto i nostri occhi e l’azione concreta di quanti con la loro testimonianza possono offrire speranza”.