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LE FRAGILITA’ PSICHICHE E LE DIPENDENZE NEI PROCESSI DI NULLITA’ MATRIMONIALE

Sono in aumento i casi di nullità matrimoniale presentati al Foro ecclesiastico per problemi psichici. Si tratta di matrimoni celebrati con superficialità, immaturità o incapacità ad assumere gli impegni del matrimonio per patologie di natura psichica o psichiatrica che inficiano alla radice il consenso matrimoniale.
La Chiesa continua a proporre con chiarezza il matrimonio nei suoi elementi essenziali – che sono i figli, il bene dei coniugi, l’unità, l’indissolubilità e la sacramentalità -, ma, nello stesso tempo, si fa sempre più vicina e compagna di cammino nei confronti di chi chiede chiarezza sulla validità o meno del proprio matrimonio. Dopo la riforma voluta da Papa Francesco, infatti, i Tribunali ecclesiastici hanno snellito e velocizzato la procedura per le nullità matrimoniali, ma si ritrovano a fare chiarezza sui vincoli di quelle categorie di persone che non sono in grado di decidere sui diritti e sui doveri del matrimonio. Sono questi, ad esempio, coloro che mancano di sufficiente uso di ragione, coloro che difettano gravemente di discrezione di giudizio, coloro che per problemi di natura psichica non possono assumere gli obblighi essenziali del matrimonio. Ed oggi, sempre più, sono anche quanti hanno dipendenza da droga e alcool, dal gioco d’azzardo o da internet.
Mons. Antonino Legname, Vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo, specifica: “Queste dipendenze possono invalidare il consenso matrimoniale nella misura in cui provocano nella persona che si deve sposare una vera e propria alienazione dalla realtà”.
In allegato, l’approfondimento. [01]
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