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PALERMO. SEMINARIO: IN QUARANTA VERSO IL MINISTERO SACERDOTALE

È iniziato il nuovo anno pastorale per il Seminario arcivescovile di Palermo. Una quarantina i seminaristi di cui 7 provenienti dalle diocesi di Mazara del Vallo, Cefalù e Piana degli Albanesi che si stanno preparando al ministero sacerdotale sotto la guida di un’equipe di giovani formatori che da quest’anno si arricchisce della presenza del nuovo padre spirituale don Giosuè Lo Bue. Inoltre altri due studiano all’Almo Collegio Capranica di Roma e due sono affidati alle parrocchie. A questi giovani se ne sono aggiunti quest’anno altri 12 ammessi al propedeutico per un discernimento vocazionale.
“Abbiamo una comunità abbastanza numerosa di cui ben 16 sono del primo anno e per questo ringraziamo il Signore – dichiara il don Silvio Sgrò, al suo terzo anno come rettore – siamo reduci da un’esperienza bellissima che abbiamo vissuto insieme al vescovo mons. Marcianò che ha predicato gli esercizi spirituali ai nostri giovani seminaristi. Adesso iniziamo un nuovo anno denso di impegni che struttureremo per bienni per una attenzione specifica in ogni fase del percorso formativo per obiettivi, contenuti e strumenti che svolgeremo insieme ai miei due vice, don Francesco Galioto e don Giuseppe Tavolacci”.
In programma tante iniziative volte alla formazione dei futuri presbiteri, e poi l’animazione vocazionale nelle parrocchie, le attività dei gruppi Immanuel e Karol, in collaborazione con il Centro diocesano vocazioni. Tra le novità di quest’anno l’adorazione Eucaristica settimanale il giovedì alle 21, aperta a tutte le parrocchie e gruppi per mettersi in ascolto del Signore e pregare comunitariamente.
Il Seminario già dallo scorso anno è tornato nella storica e più funzionale e accogliente sede di via dell’Incoronazione. “Questa sede che contiamo di inaugurare ufficialmente – aggiunge il rettore – risponde meglio alle nostre esigenze formative. Rivolgo ancora una volta un appello alle comunità parrocchiali e a quanti hanno a cuore il Seminario di contribuire perché possiamo completare gli arredamenti per le stanze dei giovani”. [01]

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