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PALERMO. FEDE E LEGALITA’: MARCIA CONTRO LA MAFIA

“Vogliamo che lo Stato dia più sicurezza ai cittadini, i quali si sentono lasciati in balia di se stessi, di fronte alla spavalderia ed alla sfida del potere mafioso. Vogliamo che partiti, Parlamento e Governo si decidano finalmente ad uscire dall’inerzia, vogliamo che la classe politica ed amministrativa sia limpida nell’amministrazione della cosa pubblica e non si assista allo scandalo di vedere uomini politici affollare i funerali di noti mafiosi”. Scrivevano così alcuni giovani presbiteri trent’anni orsono in occasione degli omicidi di mafia perpetrati nel triangolo della morte Bagheria, Casteldaccia ed Altavilla Milicia.
Tale presa di coscienza sfociò con un documento redatto dal Coordinamento interparrocchiale che fu letto in tutte le chiese il 15 agosto del 1982. Un documento che separava nettamente gli uomini che portano la morte dal Cristianesimo. Il 26 febbraio del 1983 nelle strade del “Triangolo della morte” si snodò una grande marcia contro la mafia che la Chiesa e la società civile organizzarono camminando a testa alta. Studenti, fedeli e semplici cittadini, con coraggio si impegnarono pubblicamente contro la mafia. A trent’anni da quella grande manifestazione, la marcia sarà ripetuta oggi, martedì 26 febbraio, e partirà ancora una volta da Bagheria per raggiungere la piazza di Casteldaccia. Come fece allora il cardinale Salvatore Pappalardo, anche in questa circostanza il cardinale Paolo Romeo ha dato la sua adesione all’iniziativa. [01]

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