Pubblicato il

PALERMO. ROMEO. “CON UN’AZIONE SINERGICA SI PUÒ USCIRE DALLA CRISI”

 
“Vogliamo andare oltre la crisi, dalla quale usciremo se ognuno fa qualcosa”. E’ stato l’appello lanciato dal cardinale Paolo Romeo agli amministratori dei comuni dell’Arcidiocesi, intervenuti oggi, giovedì 12 gennaio, al Teatro Don Bosco Ranchibile. La manifestazione è stata voluta dallo stesso presule fin dal suo insediamento a Palermo il 10 febbraio 2007 e si inserisce nel percorso diocesano delle Settimane Sociali. “Non possiamo pensare che la soluzione dei problemi, specialmente in un mondo in crisi, dipende dagli altri – ha proseguito – ognuno ha infatti, un ruolo e un compito da svolgere in modo sinfonico, sapendo che anche gli altri stanno lavorando. Soltanto così noi possiamo raggiungere gli obiettivi che sono difficili in ogni momento, ma che oggi sono ancora più difficili di fronte ai cambi culturali ed alla crisi economica che stiamo attraversando e che non è soltanto interna alla nostra Sicilia e alla nostra Nazione, ma è frutto di questi cambi molto profondi che stanno intervenendo nel mondo intero”. All’incontro moderato da Giuseppe Notarstefano, direttore dell’Ufficio di pastorale per i problemi sociali e il lavoro, hanno preso parte numerosi amministratori regionali, provinciali e dei comuni, nonché diversi parroci delle chiese Matrici dell’Arcidiocesi di Palermo. “Ringrazio il cardinale perché ci ha dato l’opportunità di dare un impulso maggiore alla nostra pastorale sociale – ha dichiarato Notarstefano – per realizzare percorsi di confronto e per leggere insieme i segni dei tempi”. La relazione dal titolo: “Oltre la crisi: l’impegno degli amministratori locali per il Bene Comune” è stata svolta da mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente del Comitato Scientifico ed Organizzativo nazionale delle Settimane Sociali. “Più che mai in un tempo come questo – ha detto Miglio – la Chiesa ha il compito di trasfondere nelle istituzioni pubbliche, ma in tutti i soggetti della società civile una linfa, un pensiero, una visione antropologica. Tutte le analisi sull’attuale crisi concordano nel dire che è venuta meno una visione etica, sono venuti meno principi ispiratori e dunque la prassi impazzisce. La Chiesa nel suo patrimonio e nel suo messaggio ha proprio questa ispirazione etica che nasce da una visione della persona. Questo è ciò che manca oggi ed è la radice ultima della crisi. Io credo che la Chiesa abbia la visione urgente di aiutare tutti a capire che questo è il fondamento intanto per la democrazia e c’è un fondamento solido sulla persona umana e poi è il fondamento di qualsiasi ripresa anche della ripresa economica. Il messaggio della “Caritas in veritate” è che l’economia ha bisogno di fondamenti che vanno oltre l’economia, che vengono prima, non sono di per se economici, ma che permettano all’economia di crescere e dunque di essere al servizio della persona e della società”. [01]
 
ULTIME NEWS