30 novembre 2018
Caltagirone
IN SETTE CHIEDONO DI DIVENTARE DIACONI PERMANENTI: L’AMMISSIONE NEL 25° DEL DIACONATO IN DIOCESI
“Da quando questo servizio è stato ripristinato nella prassi della nostra Diocesi sono stati ben 15 gli ordinati a questo ministero, riprendendo la antichissima tradizione della Chiesa, che fin dai suoi inizi ha individuato nell’Ordine del diaconato una preziosa modalità di evangelizzazione, mediante il servizio della Parola e della Carità, di uomini appositamente scelti e coinvolti. Essi – dice mons. Umberto Pedi, delegato vescovile dei diaconi permanenti – esprimono e condividono con funzione propria e sacramentale la responsabilità del ministero apostolico”.
I sette candidati sono già attivamente presenti nelle comunità di appartenenza, con funzioni di responsabile collaborazione coi presbiteri e con gli altri operatori pastorali prevalentemente nell’ambito della catechesi e della carità. Adesso, dopo attento discernimento proprio e della comunità, chiedono di formalizzare questa loro disponibilità vocazionale. Saranno necessari ovviamente tempi non brevi di studio, maturazione spirituale e preghiera perché sia confermata questa aspirazione del loro cuore con l’accoglienza del Vescovo e della comunità, e parallelamente col libero consenso naturalmente, ove necessario, della moglie e dei figli.
“Lo Spirito, che non abbandona mai la sua Chiesa e continuamente la arricchisce con nuove ‘vocazioni’ ai servizi necessari per la proclamazione del Vangelo e il servizio assiduo della comunità dei credenti, – dice il vescovo mons. Calogero Peri, con profonda gioia e gratitudine al Signore – offre ancora una volta alla nostra Chiesa calatina un segno generoso della sua forza e della benevolenza del Padre. Mediante la chiamata del Maestro Gesù, che individua continuamente tra i suoi figli “quelli che vuole”, eleggendoli tra i suoi discepoli, indica la via maestra per farsi ‘servi generosi’ verso i fratelli. Con l’investitura sacramentale e istituzionale dell’Ordine proprio, li rende degni con la forza del suo amore di predilezione. Lo Spirito li plasmi con la sua forza e li arricchisca con l’abbondanza dei suoi doni, li assista nel cammino perché sappiano con umiltà e dedizione fare più ricca e bella la nostra Chiesa con le risorse del loro cuore, della loro vita, delle loro esperienze e delle loro competenze umane e professionali: siano seme prezioso e fecondo, modelli credibili e luminosi nella complessa ed esigente realtà del tempo che viviamo”.
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