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MESSINA. “A.A.A BUONE PRATICHE DI LAVORO CERCASI”

“Mettere in luce le idee imprenditoriali di giovani che non perdono la speranza e che continuano a scommettere nella città di Messina perché sia chiaro che farcela è concretamente possibile”. E’ con questo scopo che nasce il Progetto “Cantieri di Lavoro” del Progetto Policoro e presentato a Salerno in occasione del 3° Seminario nazionale di pastorale sociale. Si ricercano e si segnalano “buone pratiche di lavoro” per raccontare di tutte quelle volte che la speranza è diventata impresa lavorativa concreta. Non si tratta solo della ricerca e della mappatura. “Narrare delle buone pratiche in atto nel nostro territorio – spiega Salvatore Forestieri, animatore di Comunità del Progetto Policoro a Messina e delegato alla Settimana Sociale – può aiutare a capire che i nostri territori possono essere ancora risorsa per i giovani e per questo vanno stimolati ed accompagnati nei loro progetti personali e di impresa”. I progetti avviati, così, diventano esempio da conoscere da vicino. “Come Progetto Policoro – aggiunge Forestieri – vogliamo organizzare delle vere e proprie visite guidate per far conoscere alla cittadinanza queste realtà esistenti, i loro protagonisti e la loro storia”. Birrificio Messina, Pastificio Piazza e Coworking GarHub114 sono state già censite e presentate a Cagliari, ma “di certo non ci sono solo queste”. Da Messina, allora, si pensa più in grande: “Le diciotto diocesi della Sicilia si sono attivate per cercare altre buone pratiche da censire  – spiega don Sergio Siracusano, direttore dell’Ufficio regionale della Conferenza episcopale siciliana per i Problemi sociali e il Lavoro e tutor del Progetto Policoro – in modo da fare emergere modelli positivi e virtuosi replicabili nei vari territoriCompito della Chiesa è, infatti, di intraprendere strade nuove e promuovere l’uomo, il territorio e il suo sviluppo con l’obiettivo di costruire reti comuni che aiutino ad intrecciare percorsi vigorosi e fertili”. Da Siracusano l’appello a “segnalare le idee di impresa che hanno valorizzato e scommesso sul territorio”, a far conoscere quel “lavoro libero, creativo, partecipativo, solidale e capace di rispettare i tempi di vita delle persone che la Chiesa Italiana promuove e il progetto Policoro sostiene”. [01] 
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