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PALERMO. LA COMUNITA’ DIOCESANA A SCUOLA DELLA PAROLA

Sulla scorta dell’esperienza maturata in Avvento, anche durante la Quaresima, dal 26 febbraio al 17 marzo 2018, in tutte le parrocchie della diocesi si svolgeranno gli incontri nei Centri di ascolto della Parola sul tema: “Chiesa generata dalla Parola. Discepoli in ascolto lungo le nostre strade”.
Continua in questo modo l’impegno di meditare e riflettere sulla Parola di Dio partendo dal Vangelo di Marco durante i tempi forti dell’anno liturgico. La scelta di portare la Parola di Dio nel tessuto sociale è stata suggerita dai Consigli pastorali e presbiterali e dai direttori di uffici diocesani, su sollecitazione dell’arcivescovo che intende attivare una vera e propria Scuola della Parola su tutto il territorio diocesano.
“In questi incontri siamo chiamati a dare spessore battesimale alle nostre comunità – spiega mons. Corrado Lorefice –, ad avere consapevolezza della nostra rinascita battesimale, della prima Pasqua dei cristiani che è il battesimo. Comunità consapevoli che la Pasqua battesimale è continuamente rigenerata dalla Pasqua settimanale, la Domenica, dal giorno del Signore e della fraternità cristiana, dall’Eucaristia, dal memoriale del sacrificio e della cena di Cristo, annuncio e anticipo della nuova umanità, dei cieli nuovi e della terra nuova. Da qui scaturisce e cresce la coscienza della missione della Chiesa: la Pasqua ci costituisce ‘in uscita’, corroborati dallo Spirito del Risorto, inviati nella Galilea delle genti, lì dove vivono i destinatari dell’annuncio pasquale, le donne e gli uomini di questo nostro tempo e di questo nostro territorio”. Poi cita Papa Francesco, con l’Evangelii Gaudium: «Ora che la Chiesa desidera vivere un profondo rinnovamento missionario, c’è una forma di predicazione che compete a tutti noi come impegno quotidiano. Si tratta di portare il Vangelo alle persone con cui ciascuno ha a che fare, tanto ai più vicini quanto agli sconosciuti».
“Mi sta a cuore reinventare insieme a voi una vera e propria pastorale battesimale, che coinvolga la comunità cristiana e la famiglia. Si tratta di pensare ad una alleanza proficua e feconda a favore anzitutto dei bambini – aggiunge il pastore della Chiesa palermitana -, che già nella prima fase della loro esistenza sono molto sensibili ai dati più importanti dell’esperienza religiosa, e dei giovani perché la fede in Gesù li renda protagonisti nell’inventare l’opera d’arte della loro vita, perché lascino un segno indelebile sulla nostra terra e un’impronta luminosa nella nostra storia”. [01]
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